Omologazione o Libertà?

19 Febbraio 2004

Riportiamo il giudizio espresso dai nostri amici della Libera Associazione Forense Argentina in merito alla sentenza emanata nel Paese della Casa Rosada, che ha inteso eliminare l’immagine della vergine dagli androni dei Tribunali.

La Giustizia, nella persona del giudice federale Susanna Cordoba, ha deciso in un’azione promossa dalla nazione contro il proprio Potere Giudiziario, di togliere dalla hall centrale del Palazzo di Giustizia della Capitale Federale la immagina della “Nuesra Senora del Rosario di San Nicola”. La sentenza argomenta che l’introduzione di questa immagine sacra in questi luoghi, “lede il diritto delle persone ad essere trattate in modo eguale davanti alla Giustizia, senza discriminazioni di tipo religioso” (sic) e “offende il principio della imparzialità del giudice” (o della giustizia (n.d.r.). La sentenza non spiega però in che modo l’esposizione di una immagine lede ed offende il diritto all’eguaglianza di fronte alla legge. La libertà di culto consiste nel diritto che ogni individuo ha di manifestare ed esibire i simboli religiosi che desidera. Riteniamo che la scelta religiosa sia una scelta che corrisponde alla decisione più intima del cuore dell’uomo. Sopprimere i segni che simboleggiano la relazione tra l’uomo e ciò che da senso alla sua vita è come amputare una parte del cuore dell’uomo. Quanto poi al punto per cui la immagine della vergine nell’androne del tribunale offende anche l’imparzialità del giudice ci chiediamo che tipo di condizionamento potrebbe comportare sul Giudice che decide e nei confronti di chi ha di fronte l’immagine, un simbolo religioso, fisicamente collocato al di fuori del luogo in cui esercita la propria funzione. Non v’è stata una lesione provata o una imparzialità offesa in concreta. Senza questi due elementi la sentenza in questione ha dato il via alle decisioni astratte, assolutamente incompatibili con la funzione ed il compito di un tribunale. La sentenza vuole sopprimere un simbolo religioso, per non discriminare e in nome di uno Stato “Neutrale”. Ma cos’è la neutralità? Omologazione, negazione e tacitamento delle identità culturali e realtà esistenti nel nostro paese? O Non si tratta piuttosto di affermazione e riconoscimento delle stesse?. Questa negazione di espressione religiosa anziché una pacifica neutralità non implica piuttosto la perdita della propria identità e la imposizione di una idelologia antireligiosa da parte di uno dei poteri dello stato? La storia e la tradizione del nostro paese attestano l’appartenenza del popolo argentino ad un Popolo Superiore chiamato per l’eternità. La immagine di Maria Vergine Madre, fonte viva di speranza, rappresentata con sembianze fragili, è il costituirsi di questo soggetto storico.

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